Natura, volontà e fazione nella Lombardia tardomedievale

Tra gli effetti collaterali meno noti della ricezione dei testi politici aristotelici nell’Italia del tardo Medioevo c’è lo sviluppo – a partire dal Trecento – dell’idea di appartenenza naturale a una fazione politica, connesso all’emergere nella dottrina giuridico-politica di posizioni non del tut...

Full description

Bibliographic Details
Main Author: Marco Gentile
Format: Article
Language:deu
Published: Università di Napoli Federico II 2020-03-01
Series:Reti Medievali Rivista
Subjects:
Online Access:http://www.tria.unina.it/index.php/rm/article/view/6729
Description
Summary:Tra gli effetti collaterali meno noti della ricezione dei testi politici aristotelici nell’Italia del tardo Medioevo c’è lo sviluppo – a partire dal Trecento – dell’idea di appartenenza naturale a una fazione politica, connesso all’emergere nella dottrina giuridico-politica di posizioni non del tutto contrarie alla liceità della divisione in partiti a fini di governo. I riferimenti alla naturalità dell’appartenenza fazionaria, mai del tutto svincolata dalla volontà individuale, si riscontrano numerosi nella Lombardia viscontea e sforzesca. Attraverso una serie di esempi desunti da cronache, trattati teorici e testi della politica pragmatica, il saggio traccia una parabola di questa concezione, destinata a esaurirsi con il Cinquecento e l’inclusione dello stato regionale in strutture più ampie.
ISSN:1593-2214