Spie a piè di pagina

L’articolo proposto consiste in un’analisi della storia breve “The Sorge Spy Ring” (1996) dello scrittore bosniaco-americano Aleksandar Hemon, inclusa nella raccolta The Question of Bruno (2000, pubblicata in Italia da Einaudi con il titolo Spie di Dio). La struttura del racconto, composto da due di...

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Bibliographic Details
Main Author: Enrico Davanzo
Format: Article
Language:English
Published: Department of Foreign Languages and Literatures at the University of Verona 2022-12-01
Series:Iperstoria
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Online Access:https://iperstoria.it/article/view/1222
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description L’articolo proposto consiste in un’analisi della storia breve “The Sorge Spy Ring” (1996) dello scrittore bosniaco-americano Aleksandar Hemon, inclusa nella raccolta The Question of Bruno (2000, pubblicata in Italia da Einaudi con il titolo Spie di Dio). La struttura del racconto, composto da due diverse linee narrative, esemplifica l’idea di duplicità ricorrente nella maggior parte della produzione letteraria di Hemon. All’esposizione principale, dove il narratore rievoca la traumatica materializzazione delle sue fantasie infantili di spionaggio nella Sarajevo di fine anni Settanta, vengono infatti sovrapposte le reali vicissitudini dell’agente segreto Richard Sorge attraverso un complesso sistema di note a piè di pagina. I continui parallelismi conferiscono all’ambiguo personaggio di Sorge, sospeso tra culture e ideologie apparentemente contrapposte, una particolare aura metaforica, quasi elevandolo a simbolo di un’identità migrante transnazionale. Esaminando la peculiare organizzazione del testo, è mia intenzione studiare come l’apparato peritestuale si configuri come una sorta di piano narrativo ulteriore, arricchendo le chiavi di lettura del racconto. Le strategie adottate da Hemon saranno inoltre poste a confronto con la sua esperienza di immigrant writer, diviso tra gli Stati Uniti e la frammentata realtà post-jugoslava. Nel corso della mia analisi mi richiamerò in particolare alle considerazioni espresse da Gérard Genette nel suo fondamentale Soglie (Seuils, 1987), e alle riflessioni di Linda Hutchinson sulla concezione postmoderna della Storia (A Poetics of Postmodernism, 1988). Un ulteriore contributo sarà apportato dal confronto con gli autori alla cui influenza è stata spesso ricondotta l’opera di Hemon, in particolare Vladimir Nabokov e il serbo Danilo Kiš.
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