Summary: | Uno studio comparativo di due esempi cartesiani relativi alla percezione dei rapporti musicali e geometrici consente di isolare un filo conduttore della teoria della conoscenza sensibile del filosofo: alcune scelte teoriche sembrano infatti trasversali alle diverse fasi e alle significative ridefinizioni del suo pensiero gnoseologico, esemplificate da alcune importanti prese di posizione rilevabili nella Diottrica e nel Mondo. L’unificazione teorica della percezione visiva e di quella uditiva, possibile solo sul sostrato metafisico della mens (non necessariamente intesa radicalmente come res), analizzato nel Compendio di Musica solo a un livello ancora embrionale, si rivela il presupposto ineliminabile di tale ricerca.
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