Il viaggio nell’inconscio e la messa in scena del desiderio nell’opera ‘notturna’ di E.T.A. Hoffmann e W. Beckford

Il fantastico non è un mero ‘genere’ con motivi tipici ricorrenti, ma piuttosto un modo letterario di esprimere, obliquamente e allusivamente, in maniera quasi seduttiva e onirica, il confronto gnoseologico con l’ineffabile inesplicabilità dell’immaginario. Chi ne varca la soglia si trova ineludibil...

Full description

Bibliographic Details
Main Author: Stefania Acciaioli
Format: Article
Language:English
Published: UNICApress 2013-06-01
Series:Between
Subjects:
Online Access:http://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/922
Description
Summary:Il fantastico non è un mero ‘genere’ con motivi tipici ricorrenti, ma piuttosto un modo letterario di esprimere, obliquamente e allusivamente, in maniera quasi seduttiva e onirica, il confronto gnoseologico con l’ineffabile inesplicabilità dell’immaginario. Chi ne varca la soglia si trova ineludibilmente risucchiato in un vortice che lo avvolge progressivamente nelle sue spire attraendolo verso l’ignoto del confronto tra l’Io e l’Altro, lasciandolo, infine, spiazzato di fronte allo scacco conoscitivo dell’esperienza liminale del fantastico-unheimlich, che costituisce un irrisolvibile scarto rispetto al razionale paradigma di realtà. Hoffmann e Beckford, solo apparentemente personaggi così diversi, si confrontano specularmente con gli spazi dell’inconscio e la “retorica dell’indicibile”. Addentrandosi nel mondo dimidiato del fantastico-unheimlich, modalità espressiva e performativa dell’immaginario, trasgressiva e corrosiva per eccellenza, essi intraprendono, infatti, il loro viaggio di discesa nell’Io che, in ultima analisi, si rivela un’abile messa in scena del desiderio. L’analisi comparata degli Elixiere des Teufels e del Vathek mostra come desideri e pulsioni vengano inscenati mediante i paradigmi dell’abisso e del doppio insistentemente presenti a vari livelli non solo nelle due opere, ma anche costantemente reduplicati e intensificati a spirale nell’intero macrotesto a rappresentare la perturbante "coazione a ripetere" freudiana.
ISSN:2039-6597