Brain fitness, “Tête bien faite”, enazione. Dalla pedagogia del contenuto alla pedagogia del contenitore

Lo scopo del presente contributo è di proporre una pedagogia del contenitore da integrare alla classica pedagogia del contenuto in relazione alla fitness cui il caregiver può sottoporre il neonato con una interazione strategica e consapevole innescando sviluppi e modificazioni strutturalianatomiche...

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Bibliographic Details
Main Author: Andrea Velardi
Format: Article
Language:English
Published: Pensa MultiMedia 2017-08-01
Series:Formazione & Insegnamento
Online Access:https://ojs.pensamultimedia.it/index.php/siref/article/view/2585
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description Lo scopo del presente contributo è di proporre una pedagogia del contenitore da integrare alla classica pedagogia del contenuto in relazione alla fitness cui il caregiver può sottoporre il neonato con una interazione strategica e consapevole innescando sviluppi e modificazioni strutturalianatomiche del suo cervello che saranno importanti per l’apprendimento più consapevole degli anni futuri. Essa sfrutta il processing specie-specifico dell’organismo umano rielaborando in ottica pedagogica la sentenza medievale per cui: Omnis recipitur per modum recipientis. Cui si aggiunge l’idea che il ricevente non è statico, ma modifica e amplifica se stesso e le proprie capacità a seconda degli stimoli che riceve nella propria formazione e dell’apprendimento motorio e non solo cognitivo che egli compie. Questa pedagogia si andrà poi intrecciando a quella più rappresentazionale- cognitiva mantenendo stabile una forte base senso-motoria ed enattiva di tipo bodily grounded. Lo sviluppo odierno delle neuroscienze e delle scienze cognitive permettono di ripensare la mente non solo come un organo che incamera contenuti, ma come un apparato complesso di gestione delle stesse modalità e reti di presa in carico di questi contenuti. Occorre dunque educare la mente e formarla non solo per ricevere e trasferire informazioni, ma anche per predisporsi al meglio a questo trasferimento. La teoria della plasticità sinaptica permette di ipotizzare una forma di educazione precoce del bambino che abbia di mira la strutturazione di un cervello ben fatto in grado in seguito di diventare la testa ben fatta teorizzata da Edgar Morin.
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