Il doppiere di Tergu: storia di un ritrovamento perduto

Abstract: In 1912 Edoardo Benetti reported with a long paper the discovery of important objects from the Nuragic period in Tergu. An enigmatic letter from the Maresciallo of the Carabinieri of Castelsardo created chaos among the scholars. In the meantime the finds were in possession of Stefano Valle...

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Bibliographic Details
Main Author: Massimo Casagrande
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Published: UNICApress 2019-11-01
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description Abstract: In 1912 Edoardo Benetti reported with a long paper the discovery of important objects from the Nuragic period in Tergu. An enigmatic letter from the Maresciallo of the Carabinieri of Castelsardo created chaos among the scholars. In the meantime the finds were in possession of Stefano Vallero Usai, who never sent them to Antonio Taramelli, as requested by him. The most important object, the doppiere of Tergu, was published in 1914, but with vague references to the context of discovery due to the controversy that had arisen. While the topographical and archaeological references of the discovery were completely lost, the find became part of the Vallero collection in Sassari. Thanks to the documents kept in the Archive of the Soprintendenza of Cagliari it is possible to recover the data and reconstruct the history of this lost treasure.   Riassunto: Nel 1912 Edoardo Benetti segnalò con una lunga relazione il ritrovamento di importanti oggetti di epoca nuragica a Tergu. Un'enigmatica lettera del Maresciallo dei Carabinieri di Castelsardo creò scompiglio tra gli studiosi. Nel frattempo i reperti vennero in possesso di Stefano Vallero Usai, che non li fece mai pervenire ad Antonio Taramelli, come da lui richiesto. L'oggetto più importante, il doppiere di Tergu, venne pubblicato nel 1914, ma con vaghi riferimenti al contesto di rinvenimento a causa delle polemiche che aveva suscitato. Mentre vennero completamente persi i riferimenti topografici e archeologici della scoperta, i reperti entrarono a far parte della collezione Vallero di Sassari. Grazie ai documenti conservati nell'Archivio della Soprintendenza di Cagliari è possibile recuperare i dati e ricostruire la storia di questo tesoro scomparso.
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