L´enfasi, I´ineffabile e il fatuo: oralità fittizia in D`Annunzio
D´Annunzio attua una costante nobilitazione dei suoi testi poetici con perifrasi e analogie con un passato mitico e tramite l´imitazione di generi arcaici come l´inno greco e la laude medievale. Ii testo poetico viene cos trasformato in preghiera e ne adotta l´enunciazione. Attraverso i meccanismi l...
Main Author: | |
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Format: | Article |
Language: | Italian |
Published: |
Universidade de São Paulo
2003-07-01
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Series: | Revista de Italianística |
Subjects: | |
Online Access: | https://www.revistas.usp.br/italianistica/article/view/87965 |
Summary: | D´Annunzio attua una costante nobilitazione dei suoi testi poetici con perifrasi e analogie con un passato mitico e tramite l´imitazione di generi arcaici come l´inno greco e la laude medievale. Ii testo poetico viene cos trasformato in preghiera e ne adotta l´enunciazione. Attraverso i meccanismi linguistici dell´apostrofe e dell´allocuzione, il poeta personaggio è rappresentato come parlante a entità personificate o a persone presenti sulla scena d´enunciazione, mimando l´oralità primitiva della preghiera. L´oralità fittizia di gran parte della poesia dannunziana dà alla poesia il caracteristico tono teatrale recitativo. Tali ipotesi, vengono verificate nell´analisi puntuale della celeberrima "Sera Fiesolana" |
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ISSN: | 1413-2079 2238-8281 |