Summary: | Il nostro contributo consiste in una lettura della stazione ferroviaria di Bolzano, maturata tramite la ricerca etnosemiotica sul campo e mirante a “fondare sui vissuti” l’interrogazione biopolitica sulle norme e tecnologie di governo dei corpi specifiche del presente.Forte di un apparato teorico e concettuale ridotto all’osso, lo studio tenta un’analitica del potere “senza pregiudizi”, partendo dai tracciati dei corpi implicati dagli ambienti e dagli oggetti della stazione e riflessi dalle condotte e le pratiche dei suoi abitanti umani e non umani, per apprezzare la moltitudine di scritture che predispongono l’esperienza dei suoi spazi, vagliare la loro eventuale contraddizione, interrogare la loro coesistenza dialettica, per cercare infine di mettere in luce i diagrammi di mutazioni socio-culturali e storico-politiche di cui l’oggetto stazione si dimostra il rovescio eterotopico.
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