Editorial L&E, v.7, n.1, 2013.

L’architettura, in quanto bene d’uso, è da considerarsi come un’opera aperta, destinata a venire, nel corso della sua esistenza, modificata, trasformata, integrata per poter continuare ad essere utilizzata e fruita. Le architetture che sono state oggetto di dismissione, a seguito del venir meno d...

Full description

Bibliographic Details
Main Author: Rede Conpadre
Format: Article
Language:English
Published: Universidade Estadual de Campinas 2013-02-01
Series:Labor & Engenho
Subjects:
Online Access:https://periodicos.sbu.unicamp.br/ojs/index.php/labore/article/view/185
Description
Summary:L’architettura, in quanto bene d’uso, è da considerarsi come un’opera aperta, destinata a venire, nel corso della sua esistenza, modificata, trasformata, integrata per poter continuare ad essere utilizzata e fruita. Le architetture che sono state oggetto di dismissione, a seguito del venir meno delle motivazioni (funzioni) per le quali esse erano state realizzate, sono, più di altre, destinate a subire tali trasformazioni. Sono, infatti, architetture ormai deboli e fragili, nella maggior parte dei casi considerate prive di valore o quasi, che proprio in virtù di queste considerazioni vengono abbandonate e/o distrutte, decretandone irrimediabilmente la scomparsa.
ISSN:2176-8846