La costruzione sociale dello spazio in una frontiera urbana di Roma. Marginalizzazione, crimine e sicurezza urbana a Montespaccato
Negli ultimi anni è tornato vivace il dibattito sui territori marginali, dove si materializzano contraddizioni, disuguaglianze e conflitti, ma anche forme di solidarietà e di innovazione sociale. Questa doppia valenza restituisce solo una parte della complessità dei margini, da conoscere dall’inter...
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Format: | Article |
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Published: |
Università di Napoli Federico II
2021-06-01
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author | Vittorio Martone Nicola Cavallotti |
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Negli ultimi anni è tornato vivace il dibattito sui territori marginali, dove si materializzano contraddizioni, disuguaglianze e conflitti, ma anche forme di solidarietà e di innovazione sociale. Questa doppia valenza restituisce solo una parte della complessità dei margini, da conoscere dall’interno, non riconducibili a un unico modello. Il saggio proposto si inserisce in questo dibattito, restituendo i risultati di uno studio di caso in un’area ai margini di Roma, osservandone due fenomeni: i processi di marginalizzazione, concentrazione dello svantaggio, disorganizzazione sociale e disaffezione politica; la genesi di fenomeni criminali, il tema della sicurezza urbana e delle politiche di contrasto.
Siamo a Montespaccato, borgata a nord-ovest della Capitale, sorta all’inizio del Novecento, nella fase di espansione romana verso l’agro. Oggi presenta le caratteristiche di una frontiera urbana, un’area dai confini sociali vaghi, dalla carenza di luoghi di attrazione e di opportunità, oltre a una configurazione urbanistica complicata. In questo scenario, recenti indagini giudiziarie mostrano la presenza di gruppi di criminalità organizzata che presidiano il territorio attraverso piazze di spaccio, assumendo competenze di regolazione sociale (dirimere conflitti, garantire sicurezza) ed economica (distribuire lavoro e altri benefit). Allo stesso tempo, la borgata è stata sede di attivazione e riattivazione per molteplici ed eterogenee esperienze che negli anni alimentano reti sociali e appartenenza. Per comprendere questa coesistenza, attraverso lo studio di caso abbiamo tentato di indagare come si costruisce una borgata e quali sono i contesti di genesi socio-spaziale dell’illegalità urbana. La tesi di fondo è che i fenomeni criminali vadano compresi nel processo storico di trasformazione della periferia e di rottura della comunità. Spontaneismo, informalità, disobbedienza e antipolitica hanno nel tempo connotato una perifericità attiva delle borgate facendone un “centro ai margini”. I processi di modernizzazione, individualizzazione e secolarizzazione, la rottura dei legami comunitari di provenienza hanno alimentato la polarità urbana marginalizzando le borgate, riducendo il controllo sociale spontaneo e le leve di regolazione della vita pubblica da parte delle istituzioni pubbliche e private del territorio.
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