Imitare gesti sonori per apprendere: riflessioni pedagogiche e considerazioni critiche per una didattica musicale inclusiva
Le prime interazioni fra adulto e bambino, specialmente nel periodo preverbale, sono caratterizzate da scambi ritmici e melodici, dalla sincronizzazione reciproca di gesti e vocalizzi, da una temporalità e una narratività condivise (Trevarthen, 2008; Imberty & Gratier, 2008). Tali scambi sono s...
Main Authors: | , , |
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Format: | Article |
Language: | English |
Published: |
Pensa MultiMedia
2020-12-01
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Series: | Formazione & Insegnamento |
Online Access: | https://ojs.pensamultimedia.it/index.php/siref/article/view/4428 |
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author | Manuela Filippa Silvia Cornara Gianni Nuti |
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Le prime interazioni fra adulto e bambino, specialmente nel periodo preverbale, sono caratterizzate da scambi ritmici e melodici, dalla sincronizzazione reciproca di gesti e vocalizzi, da una temporalità e una narratività condivise (Trevarthen, 2008; Imberty & Gratier, 2008). Tali scambi sono stati definiti proto-musicali e sono sempre più diffuse pratiche musicali precoci che ri-conoscono le proprie origini in questi primi scambi fra adulto e bambino (Gratier & Filippa, 2020). In tale prospettiva si inserisce il presente contributo, che riflette sull’imitazione di gesti sonori quale strumento pedagogico per favorire l’espressione di sé e la relazione fra pari. Alla base dell’imitazione dei gesti sonori vi è il concetto di imitazione simultanea con oggetti sonori identici, che si confi-gura come uno strumento particolarmente idoneo per l’organizzazione, anche in età molto precoce, delle produzioni sonoro-musicali dei bambini. Per osservare le caratteristiche dell’imitazione sonora in un contesto di improvvisazione libera di bambini di 2-3 anni, ci siamo ispirati alla metodologia dell’imitazione gestuale proposta da Jacqueline Nadel (2011). Nel presente contributo, sono delineati i principi generali dell’imitazione, con particolare attenzione all’importanza dell’atto motorio nei processi d’apprendimento e alle sue basi neuroscientifiche nella prima infanzia. Uno studio di caso, che utilizza le categorie proposte da Nadel (2011) illustra una possibile adozione in contesto scolastico che promuova l’imitazione gestuale e sonora nella didattica musicale dei più piccoli. Emerge dal presente contributo una centralità del “fare” nell’apprendimento musicale e sono evidenziate le potenzialità del “fare in due”, ovvero dell’imitazione dei gesti musicali, con l’obiettivo di favorire, in particolare, il processo di inclusione fra pari attraverso la pratica dell’imitazione sonora.
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