Summary: | Purpose
Il saggio si propone di analizzare il melodramma, nella sua essenza enigmatica ed eterogenea, a partire da un personaggio femminile: Mildred Pierce, protagonista del romanzo omonimo dello scrittore statunitense James M. Cain (1941), del film Il romanzo di Mildred (M. Curtiz, 1945) e della miniserie televisiva HBO Mildred Pierce (T. Haynes, 2011). La vicenda di Mildred reinterpreta il mito retorico delle unknown women melodrammatiche, eroine alla ricerca di una modalità esistenziale in grado di attestare il diritto a raccontare la propria storia.
Methodology
Parafrasando Stanley Cavell, autore di una celebre teoria filosofica sui generi cinematografici, quello di Mildred Peirce potrebbe essere definito un melodramma del rimatrimonio, ossia una versione della storia in cui in cui si verifica il ripristino finale del primo matrimonio seppure in un contesto elusivo melodrammatico. Si parte, dunque, da un dato retorico, ossia dalla negazione come strumento (ri)generativo in un sistema all’interno del quale è possibile ottenere un particolare tipo melodramma da una certa commedia. Tale dato viene poi incluso in una più ampia prospettiva filosofica – concernente il linguaggio, lo scetticismo e il concetto di “unknowness” – e messo a confronto con le principali teorie sul melodramma, dalla letteratura al cinema (Frye, Brooks, Elsaesser, Doane, Williams, Cook), fino ad arrivare alle implicazioni legate alla serialità televisiva (Mittel).
Results/Findings
Attraverso il caso “Mildred Pierce” nelle sue differenti versioni, utilizzando categorie afferenti alla riflessione filosofica, è possibile temprare il vigore teorico del melodramma come modalità essenziale e costante dell’immaginazione moderna, nonché rileggerne le potenzialità di genere intermediale.
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