La «purità» della pagina a stampa. Leopardi postillatore a distanza

Il saggio cerca di spiegare le ragioni per le quali Leopardi non usava postillare i propri libri, che facevano parte di una Biblioteca di famiglia raccolta e conservata religiosamente dal padre Monaldo. Le pochissime eccezioni si giustificano con la necessità di correggere errori. Il dialogo con gli...

Full description

Bibliographic Details
Main Author: Franco D'Intino
Format: Article
Language:Italian
Published: Milano University Press 2018-07-01
Series:Prassi Ecdotiche della Modernità Letteraria
Subjects:
Online Access:https://riviste.unimi.it/index.php/PEML/article/view/10452
Description
Summary:Il saggio cerca di spiegare le ragioni per le quali Leopardi non usava postillare i propri libri, che facevano parte di una Biblioteca di famiglia raccolta e conservata religiosamente dal padre Monaldo. Le pochissime eccezioni si giustificano con la necessità di correggere errori. Il dialogo con gli autori dei libri che leggeva avviene in altro modo: con la trascrizione all’interno di un manoscritto di passi selezionati, che poi vengono commentati e annotati.   The «purity» of the printed page. Leopardi's annotations at a distance The essay tries to understand the reasons why Leopardi did not usually write on his books, which were part of the “sacred” body of the Family Library gathered by his father Monaldo. We can explain a few exceptions with the necessity to correct mistakes. Leopardi dialogues with his authors by incorporating some passages into his manuscript, where he feels free to comment on them.
ISSN:2499-6637