Friedman and Schwartz sui trend monetari in USA e UK dal 1867 al 1975: una prima valutazione. (Friedman and Schwartz on monetary trends in the USA and UK from 1867 to 1975: a first assessment)

Il lavoro esamina le tendenze monetarie , il terzo di una serie di volumi pubblicati nel corso degli ultimi venti anni da Milton Friedman e Anna Schwartz sotto gli auspici del NBER . A causa della portata limitata di questo articolo , l'autore ruota la discussione su due questioni che sembrano...

Full description

Bibliographic Details
Main Author: M. TONVERONACHI
Format: Article
Language:Italian
Published: Associazione Economia civile 2013-12-01
Series:Moneta e Credito
Subjects:
Online Access:https://rosa.uniroma1.it/rosa04/moneta_e_credito/article/view/11229
Description
Summary:Il lavoro esamina le tendenze monetarie , il terzo di una serie di volumi pubblicati nel corso degli ultimi venti anni da Milton Friedman e Anna Schwartz sotto gli auspici del NBER . A causa della portata limitata di questo articolo , l'autore ruota la discussione su due questioni che sembrano essere cruciali e dei dubbi leggittimi che le opere precedenti di Friedman non sono riuscite a dissipare. Il primo èil punto di vista  vista di Friedman per quanto riguarda l'assenza di divisioni teoriche tra monetaristi "buoni" e keynesiani , e il secondo è la capacità dei test di svolgere un ruolo cruciale nella scelta tra teorie contrastanti . L'autore con la presentazione e la discussione del nucleo della teoria e delle proposizioni supplementari desidera i esaminare se le loro previsioni sono conformi alle prove empiriche . The work examines Monetary Trends, the third in a series of volumes published over the last twenty years by Milton Friedman and Anna Schwartz under the auspices of the NBER. Due to the limited scope of the article, the author pivots the discussion on two questions which appear to be crucial and which Friedman’s previous works have not succeeded in dissipating legitimate doubts. The first is Friedman’s view regarding the absence of theoretical divisions between “good” monetarists and Keynesians, and the second is the ability of tests to play a crucial part in the choice between conflicting theories. The author deals with the presentation and discussion of the core of the theory and of the additional propositions before examining if their predictions conform to empirical evidence. JEL: B31, E42
ISSN:2037-3651