Paisajes sagrados, paisajes eclesiásticos: de la necrópolis a la parroquia en el centro de la península ibérica Paisajes sagrados, paisajes eclesiásticos: de la necrópolis a la parroquia en el centro de la península ibérica Sacred landscapes, ecclesiastical landscapes: from necropolis to parish in central Iberia

<p>Le sepolture scavate nella roccia sono uno dei pochi indizi disponibili per tentare di comprendere le logiche del paesaggio rurale altomedievale nel centro della penisola iberica. Dallo studio delle evidenze identificabili in una vasta regione, il centro-ovest iberico, e in particolare dei...

Full description

Bibliographic Details
Main Author: Iñaki Martín Viso
Format: Article
Language:deu
Published: Università di Napoli Federico II 2012-10-01
Series:Reti Medievali Rivista
Subjects:
Online Access:http://www.rmojs.unina.it/index.php/rm/article/view/362
Description
Summary:<p>Le sepolture scavate nella roccia sono uno dei pochi indizi disponibili per tentare di comprendere le logiche del paesaggio rurale altomedievale nel centro della penisola iberica. Dallo studio delle evidenze identificabili in una vasta regione, il centro-ovest iberico, e in particolare dei casi specifici costituiti da due aree, Ciudad Rodrigo e la Sierra de Ávila, si può ipotizzare il ruolo delle tombe come marcatori territoriali e di controllo sociale ed economico degli spazi agrari e di allevamento delle comunità locali. Infatti, lungo i secoli dal VII al XI, i loro membri usarono la memoria familiare e comunitaria a questo scopo: ciò ha permesso di considerare le tombe come elementi di un paesaggio sacralizzato, nonostante fossero inserite in aree in cui mancava ogni forma di organizzazione ecclesiastica. L’introduzione della rete parrocchiale fra XII e XIII secolo, conseguenza dell’inglobamento di questa regione nelle monarchie cristiane ‒ un lungo processo descritto dalla storiografia tradizionale come <em>repoblación</em> (ripopolamento) ‒ fece, infatti, venir meno questo antico modello di organizzazione dello spazio. In seguito i cimiteri parrocchiali e le chiese furono costruiti in luoghi nuovi, imposti dalla nuova organizzazione ecclesiastica. Si crearono, dunque, <em>ex novo</em>, un paesaggio ecclesiastico e una nuova identità locale. Un caso diverso fu, invece, quello delle necropoli sorte nei <em>central places</em> connessi con la <em>repoblación</em> attuata lungo il X secolo. Questi cimiteri furono infatti ricuperati dalla istituzione di chiese parrocchiali che riutilizzarono a favore della loro nuova centralità tutto il capitale simbolico delle antiche sepolture.</p><br><p>Le sepolture scavate nella roccia sono uno dei pochi indizi disponibili per tentare di comprendere le logiche del paesaggio rurale altomedievale nel centro della penisola iberica. Dallo studio delle evidenze identificabili in una vasta regione, il centro-ovest iberico, e in particolare dei casi specifici costituiti da due aree, Ciudad Rodrigo e la Sierra de Ávila, si può ipotizzare il ruolo delle tombe come marcatori territoriali e di controllo sociale ed economico degli spazi agrari e di allevamento delle comunità locali. Infatti, lungo i secoli dal VII al XI, i loro membri usarono la memoria familiare e comunitaria a questo scopo: ciò ha permesso di considerare le tombe come elementi di un paesaggio sacralizzato, nonostante fossero inserite in aree in cui mancava ogni forma di organizzazione ecclesiastica. L’introduzione della rete parrocchiale fra XII e XIII secolo, conseguenza dell’inglobamento di questa regione nelle monarchie cristiane ‒ un lungo processo descritto dalla storiografia tradizionale come <em>repoblación</em> (ripopolamento) ‒ fece, infatti, venir meno questo antico modello di organizzazione dello spazio. In seguito i cimiteri parrocchiali e le chiese furono costruiti in luoghi nuovi, imposti dalla nuova organizzazione ecclesiastica. Si crearono, dunque, ex novo, un paesaggio ecclesiastico e una nuova identità locale. Un caso diverso fu, invece, quello delle necropoli sorte nei <em>central places</em> connessi con la <em>repoblación</em> attuata lungo il X secolo. Questi cimiteri furono infatti ricuperati dalla istituzione di chiese parrocchiali che riutilizzarono a favore della loro nuova centralità tutto il capitale simbolico delle antiche sepolture.</p><br>The rock dug graves are one of the few archaeological signs of the early medieval rural landscape in the central part of Iberia. This paper studies the evidence of that kind of tombs in a wide region, the central-western Iberian Peninsula, with an special focus in two specific areas, the territories of Ciudad Rodrigo and Sierra de Ávila. The role of the graves as spatial markers in order to enforce the social and economic control over some farming and pasture areas inside the territories of local communities is the most probable hypothesis, according to the results of the research. The tombs have been used by the members of these communities as a reference of the kin-group memory from 7<sup>th</sup> to 10<sup>th</sup> century, so they could be explained like a significant fragment of a sacred landscape, although they were placed in areas where there was not any ecclesiastical organization. The implementation of the parish system between 12<sup>th</sup> and 13<sup>th</sup> centuries, which was a consequence of the political integration of the Central-Western Iberia into the Christian monarchies (a process described by the traditional Spanish historiography as <em>repoblación</em>) broke the previous model of burial practices. The cemeteries were linked to parishes, which were built in new places, and it was imposed by the new ecclesiastical organization. Therefore an ecclesiastical landscape was created, and, as a consequence, a new local identity was shaped. However, the row-organised cemeteries of some central places related to the Leonese <em>repoblación </em>in 10<sup>th</sup> century were an exception. The Church could use the symbolic capital of these ancient burials to shape the new ecclesiastical landscape. They were the places where some parishes were built during 12<sup>th </sup>century.
ISSN:1593-2214