Come trasformare un'esigenza estrema in una straordinaria opportunità di innovazione didattica e crescita professionale per i docenti
Le esperienze individuali derivanti da esigenze didattiche a volte “estreme”, come quelle degli studenti che non possono frequentare regolarmente (se non del tutto) le lezioni, hanno fornito e continuano a fornire, al mondo della scuola e della ricerca, un contesto unico per una profonda riflessione...
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Format: | Article |
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Published: |
Firenze University Press
2014-04-01
|
Series: | Italian Journal of Educational Technology |
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Online Access: | https://ijet.itd.cnr.it/article/view/77 |
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author | Guglielmo Trentin |
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description | Le esperienze individuali derivanti da esigenze didattiche a volte “estreme”, come quelle degli studenti che non possono frequentare
regolarmente (se non del tutto) le lezioni, hanno fornito e continuano a fornire, al mondo della scuola e della ricerca, un contesto unico per una profonda riflessione su nuove forme di scolarizzazione e di insegnamento.
Si pensi all’istruzione ospedaliera e/o domiciliare, vale a dire un insegnamento di tipo “aperto”, che ignora la consueta dimensione spazio-temporale della classe, pur tuttavia garantendo quella dimensione sociale e comunicativa necessaria al pieno sviluppo del processo di insegnamento-apprendimento.
È in questo senso che il contesto della didattica in situazioni estreme, dove tante sono le esperienze di inclusione socio-educativa centrata sull’uso di tecnologie della comunicazione, può essere considerato come potenziale crogiolo di innovazione didattica e crescita professionale per i docenti.
Nella prima metà del contributo si cercherà di fare il punto sull’attuale rapporto fra tecnologia e pedagogia, sulla base del quale, nella seconda, si svilupperà una riflessione su come capitalizzare le numerose esperienze individuali di insegnanti ospedalieri e domiciliari, a vantaggio di una reale innovazione didattica estendibile al sistema-scuola. |
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