Summary: | Questa prospettiva - che trae le sue origini dal pensiero di G.H. Mead e di A. Schutz - sottolinea la natura simbolica delle interazioni umane e concepisce la devianza come risultato di un processo interattivo tra il soggetto che compie azioni, le norme che di tali azioni definiscono il grado di liceità, la reazione sociale all'infrazione delle norme e le modificazioni dell'identità personale legate ai processi di etichettamento, stereotipizzazione ed esclusione. Nelle opere di Lemert, Becker, K.T. Erikson e poi Goffman e Matza - i cosiddetti Neochicagoans - l'analisi delle cause è sostituita dall'esame dall'analisi dei processi sociali ed istituzionali di controllo sociale e, in generale, della complessa interazione tra soggetto deviante, norme e reazione sociale. In questo contributo, esaminiamo le peculiarità e le unità metodologiche dominanti di questo approccio che, a nostro giudizio, rappresenta ancora un punto di riferimento importante sia nella attuale analisi qualitativa applicata al settore della devianza, sia in qualità di "strumento" utilizzato dagli operatori istituzionali nell'ambito dell'interazione/relazione educativa con il soggetto deviante.
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