‘Affetti’ e diritto. La libertà della nutrice

Dal rapporto tra la nutrice e l’infante, nella Roma repubblicana e del Principato, può derivare un intenso legame fondato sulla affectio. Tale legame, documentato nelle fonti letterarie con opinioni differenti sulla opportunità di affidare l’allattamento e la crescita del neonato ad opera dell...

Full description

Bibliographic Details
Main Author: Francesco Maria Silla
Format: Article
Language:deu
Published: Université de Lille 2019-01-01
Series:Eugesta
Online Access:http://www.peren-revues.fr/eugesta/index.php?id=323
Description
Summary:Dal rapporto tra la nutrice e l’infante, nella Roma repubblicana e del Principato, può derivare un intenso legame fondato sulla affectio. Tale legame, documentato nelle fonti letterarie con opinioni differenti sulla opportunità di affidare l’allattamento e la crescita del neonato ad opera della balia, orienta, talvolta, anche le soluzioni dei giuristi, come nel caso della manomissione della nutrice ad opera dell’ex-infante minore di venti anni, in deroga ai divieti stabiliti dalla legge Aelia Sentia del 4 d.C. Il rapporto nutrice-infante sviluppa legami e vincoli incentrati su dati valoriali quali pietas, adfectio, meritum, honestum, che consentono ai giuristi, sebbene con differenti sensibilità, di ‘giustificare’ l’attribuzione della libertas alla nutrice superando le restrizioni legislative.
ISSN:2265-8777