"Musae Pegasides" e "Musae Pancificae": "tòpoi" classici nei proemi delle opere maccheroniche di Toefilo Folengo.

La lingua maccherinica utilizzata da Teofilo Folengo proviene da esperimetni della letteratura precedente per la sua coerenza nella fusione tra il latino classico e il vernacolare. Il contributo della letteratura classica nei lavori maccheroniche di Folengo è essenziale; le prefazioni lo sottolinean...

Full description

Bibliographic Details
Main Author: Chiara Cortese
Format: Article
Language:Italian
Published: Al Segno di Fileta 2019-10-01
Series:Kepos
Subjects:
Online Access:http://www.keposrivista.it/wp-content/uploads/2019/02/5_cortese.pdf
Description
Summary:La lingua maccherinica utilizzata da Teofilo Folengo proviene da esperimetni della letteratura precedente per la sua coerenza nella fusione tra il latino classico e il vernacolare. Il contributo della letteratura classica nei lavori maccheroniche di Folengo è essenziale; le prefazioni lo sottolineano molto bene. La prefazione del "Baldus" enfatizza una plausibile influenza di Luciano di Samosata e Esiodo, al di là del sostanziale gioco parodico. Il breve poema della "Zanitonella" mostra il tipico topos modesto ed elementi peculiari delle satire latine. In conclusione, l'introduzione della "Moschaea" disegna l'attenzione del poeta come staccata dalla tradizione classica per puntare lo sforzo nell'arte maccheronica.
ISSN:2611-6685
2611-6685