Ereticamente erotica, eroticamente eretica

“Com’è possibile che un ragazzo intelligente come te si sia innamorato di quella faccia di cera, di quella pupattola di legno laggiù?”. E con queste parole indispettite, proferite da Siegmund - un nome che la casualità ha voluto incredibilmente preveggente - al suo amico Nathanael, il pr...

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Main Author: Andrea Mecacci
Format: Article
Language:English
Published: DNA Editrice 2022-06-01
Series:And
Online Access:https://and-architettura.it/index.php/and/article/view/431
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description “Com’è possibile che un ragazzo intelligente come te si sia innamorato di quella faccia di cera, di quella pupattola di legno laggiù?”. E con queste parole indispettite, proferite da Siegmund - un nome che la casualità ha voluto incredibilmente preveggente - al suo amico Nathanael, il protagonista del racconto del 1815 Der Sandmann di E.T.A, Hoffmann, che viene indagata in flagrante una delle eresie più intollerabili dell’umano: indirizzare la propria pulsione erotica verso un oggetto inanimato. Appunto amare, desiderare una bambola. La storia di Nathanael e della bambola Olimpia, assunta da Freud - l’altro Sigmund, stavolta senza “e” - come esempio massimo del perturbante non ci conduce soltanto in una ovvia ricognizione di un eros che si riconosce in ciò che Benjamin avrebbe denominato il sex appeal dell’inorganico, ma in una più ampia analisi del valore mimetico di questo oggetto del desiderio, la bambola. È questa anche la storia dell’ossessione che Hans Bellmer ha coltivato nella sua arte a partire dal 1934, l’ideazione di un sé artificiale, la Poupée.
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publishDate 2022-06-01
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spelling doaj.art-8355bab7ec55458a9fe1235e43a402492022-12-22T03:29:28ZengDNA EditriceAnd1723-99902022-06-0141Ereticamente erotica, eroticamente ereticaAndrea Mecacci0Università di Firenze - Dipartimento di Lettere e Filosofia “Com’è possibile che un ragazzo intelligente come te si sia innamorato di quella faccia di cera, di quella pupattola di legno laggiù?”. E con queste parole indispettite, proferite da Siegmund - un nome che la casualità ha voluto incredibilmente preveggente - al suo amico Nathanael, il protagonista del racconto del 1815 Der Sandmann di E.T.A, Hoffmann, che viene indagata in flagrante una delle eresie più intollerabili dell’umano: indirizzare la propria pulsione erotica verso un oggetto inanimato. Appunto amare, desiderare una bambola. La storia di Nathanael e della bambola Olimpia, assunta da Freud - l’altro Sigmund, stavolta senza “e” - come esempio massimo del perturbante non ci conduce soltanto in una ovvia ricognizione di un eros che si riconosce in ciò che Benjamin avrebbe denominato il sex appeal dell’inorganico, ma in una più ampia analisi del valore mimetico di questo oggetto del desiderio, la bambola. È questa anche la storia dell’ossessione che Hans Bellmer ha coltivato nella sua arte a partire dal 1934, l’ideazione di un sé artificiale, la Poupée. https://and-architettura.it/index.php/and/article/view/431
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