Henri Cartier-Bresson e la fenomenologia: per una fotografia come esperienza

Il lavoro del fotografo Cartier-Bresson può essere definito come la raccolta di una miriade di personaggi e tematiche. La ricorstruzione del retroterra teorico del suo modo di fotografare richiede un duplice sforzo: da un lato la presa di coscienza del fatto che si ha a che fare con un fotografo est...

Full description

Bibliographic Details
Main Author: Camilla Gamberini
Format: Article
Language:deu
Published: Aisthema, International Journal 2022-05-01
Series:Aisthema: International Journal
Subjects:
Online Access:http://5.135.155.72/ojs/index.php/aisthema/article/view/88
Description
Summary:Il lavoro del fotografo Cartier-Bresson può essere definito come la raccolta di una miriade di personaggi e tematiche. La ricorstruzione del retroterra teorico del suo modo di fotografare richiede un duplice sforzo: da un lato la presa di coscienza del fatto che si ha a che fare con un fotografo estremamente permeabile alle influenze culturali date dal proprio contesto storico. In secondo luogo si deve sottolineare l'incredibile capacità del fotografo di estrapolare i contenuti rielaborandoli in maniera del tutto personale, integrandoli nel proprio percorso di artista. La presente riflessione si basa su numerose testimonianze, principalmente interviste, in cui Cartier-Bresson propone l'idea dell'atto fotografico come esperienza, utilizzando espressioni e terminologie ricorrenti che permettono la messa in relazione con la filosofia fenomenologica francese di metà Novecento.
ISSN:2284-3515