Summary: | Nel racconto Alcina di Guido Gozzano del 1915, l'immagine della perfetta bellezza di Fedra raffigurata su un famoso bassorilievo di Agrigento prende vita grazie a un presunto incantesimo di una lady inglese. A differenza del poco precedente Gradiva di Jensen, dove il fenomeno rimane ambiguamente in bilico tra realtà e illusione (e che, non a caso, catalizzerà l'attenzione di Freud), nella conclusione del racconto di Gozzano l'animazione del simulacro viene ricondotta a cause organiche. Così facendo, l'autore sviluppa un dialogo a distanza sottilmente polemico con la Fedra di Gabriele d'Annunzio. A differenza del suo idolo polemico, nell'opera di Gozzano il tentativo di far rivivere il mito porta a una catastrofe senza tragedia.
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