Summary: | Il mito è ben noto: il Settecento avrebbe visto nascere edifici destinati al piacere di una classe sociale fortunata e spesso oziosa, piccole case dall’aspetto dimesso adatte a discreti appuntamenti galanti, padiglioni isolati dotati di stanze lussuose che si scoprivano solo una volta varcato l’ingresso e che erano
parte di un meccanismo seduttivo sapientemente predisposto dal libertino. La leggenda delle petites maisons è basata comunque su una realtà concreta: questi edifici apparsi all’inizio del Settecento si contarono presto a decine nei dintorni di Parigi. I successivi piani di ingrandimento e risanamento condotti nell’Ottocento hanno determinato la scomparsa di una parte importante del suburbio, e particolarmente di questo tipo di abitazioni innovative. La folie Le Prêtre de Neubourg, costruita da Marie-Joseph Peyre ai confini del Boulevard du midi, è una di queste petites maisons e conobbe un notevole successo nel Settecento. Tuttavia, la scoperta e l’analisi di documenti di archivio inediti rivelano un edificio differente da quello che ci è stato tradizionalmente presentato, conducendoci così a considerare le ragioni di una iconografia ingannevole. La presa di libertà nella riproduzione di un edificio non riveste essa stessa un senso tutto particolare nel clima di rigenerazione di una
capitale?
Parole chiave: petites maisons, Marie-Joseph Peyre, Parigi, XVIII secolo
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