Gli agenti britannici al servizio dei «Granturisti» a Roma. Una lucrosa attività nel XVIII secolo

Nel XVIII secolo la Roma degli artisti era intrinseca a quella di una cosmopolita popolazione di visitatori europei impegnati nel loro Grand Tour. Tra i viaggiatori britannici, i membri della ricca nclasse borghese concepivano il Grand Tour principalmente come un segno distintivo della loro ascesa s...

Full description

Bibliographic Details
Main Author: Janine Barrier
Format: Article
Language:English
Published: Università Mediterranea di Reggio Calabria 2015-12-01
Series:ArcHistoR Architettura Storia Restauro: Architecture History Restoration
Online Access:http://pkp.unirc.it/ojs/index.php/archistor/article/view/55
Description
Summary:Nel XVIII secolo la Roma degli artisti era intrinseca a quella di una cosmopolita popolazione di visitatori europei impegnati nel loro Grand Tour. Tra i viaggiatori britannici, i membri della ricca nclasse borghese concepivano il Grand Tour principalmente come un segno distintivo della loro ascesa sociale. Gli aristocratici lo intraprendevano piuttosto come una condivisa attività culturale, una sorta di Accademia itinerante, ma anche come l’occasione per accrescere le collezioni d’arte delle dimore familiari. Intorno a costoro gravitava un piccolo mondo di agenti e intermediari connazionali: pittori e architetti, più o meno talentuosi, che avevano familiarità con l'arte antica e offrivano i loro servizi come ciceroni, ritrattisti, disegnatori, antiquari e mercanti d’arte. Tra le varie attività al servizio della loro facoltosa clientela, la visita agli scavi serviva anche a sollecitare l’interesse per l’acquisto di pezzi antichi, nel contesto di un vorticoso giro di affari che alimentava il mercato dell’arte romano, non senza implicazioni diplomatiche. In questo contesto, nel cuore della Roma papale che aveva accolto James III Stuart, pretendente al trono d’Inghilterra, al ruolo di agente britannico spesso si associava quello di spia al servizio degli Hannover. Parole chiave: Grand Tour, Roma, XVIII secolo, agenti britannici.
ISSN:2384-8898