La parola del colpevole. A German Life: il fuori campo della Storia, il controcampo delle immagini

Il saggio analizza A German Life, film intervista all’ultracentenaria Brunhilde Pomsel, segretaria di Goebbels. Più che alla possibilità di accedere al dietro le quinte di uno dei luoghi chiave del potere nazista, il film è interessato alla marginalità di questa figura, esemplare della responsabili...

Full description

Bibliographic Details
Main Author: Luisella Farinotti
Format: Article
Language:English
Published: Milano University Press 2022-05-01
Series:Altre Modernità
Subjects:
Online Access:https://riviste.unimi.it/index.php/AMonline/article/view/17809
Description
Summary:Il saggio analizza A German Life, film intervista all’ultracentenaria Brunhilde Pomsel, segretaria di Goebbels. Più che alla possibilità di accedere al dietro le quinte di uno dei luoghi chiave del potere nazista, il film è interessato alla marginalità di questa figura, esemplare della responsabilità del popolo tedesco nella catastrofe del Novecento. Il suo lungo racconto appare allora come una confessione, messa alla prova da altre testimonianze documentali – i materiali d’archivio, per lo più filmati di propaganda nazista o film educativi degli Alleati – che funzionano come controcampo delle parole del testimone. Se l’immagine apre al fuori campo di una verità a lungo negata, la natura propagandistica dei materiali sembra rafforzare l’ambigua qualità della testimonianza e svelarne l’opacità. Tra visivo e sonoro, tra parola e immagine, si articola il difficile accesso al trauma, la sua inafferrabilità costitutiva e, insieme, emergono le operazioni di disvelamento e nascondimento messe in atto tanto nel racconto quanto nei filmati. Se la struttura a frammenti del testo sembra replicare la natura frammentaria della memoria e la sua verità lacunosa, il contrasto tra visivo e sonoro, tra parola e immagine, viene rafforzato nelle scelte formali: il film rinuncia alla voce fuori campo e si affida a riprese molto ravvicinate, a primi e primissimi piani che non lasciano vie di fuga allo sguardo. A German Life si colloca in questa tensione tra oggettività del documento e parzialità dichiarata della visione, rivendicando la propria posizione testimoniale.
ISSN:2035-7680