“Tè bèjmè fshatin si qytet!”. L'urbanizzazione delle aree rurali nell'Albania socialista
All’indomani della Seconda guerra mondiale, il Partito Comunista salì al potere in Albania, un paese dove la maggior parte della comunità era composta da contadini e braccianti. In linea con il modello sovietico, la nuova società che il regime mirava a costruire era composta principalmente da due g...
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Published: |
Festival Architettura Edizioni
2023-03-01
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All’indomani della Seconda guerra mondiale, il Partito Comunista salì al potere in Albania, un paese dove la maggior parte della comunità era composta da contadini e braccianti. In linea con il modello sovietico, la nuova società che il regime mirava a costruire era composta principalmente da due gruppi sociali che formavano la classe proletaria: gli operai e i contadini. Per perseguire l'ideale di una nuova Albania fondata sui principi del socialismo, il regime di Enver Hoxha mise in atto ingenti sforzi per colmare le differenze socioculturali ed economiche tra i contesti urbani e le aree rurali. Questi sforzi furono concepiti come prioritari e implementati parallelamente al processo di collettivizzazione della terra e di meccanizzazione dell’agricoltura, all’industrializzazione e all’elettrificazione dell'intero territorio. Anche attraverso massime, come quella “Facciamo del villaggio una città!”, il partito di Hoxha propagandava e concretizzava l’urbanizzazione delle aree rurali come un ben definito progetto, un atto tangibile e inderogabile che avrebbe portato verso una vita rurale socialista e moderna. Attraverso l’esame di documenti d’archivio e di fonti edite in lingua, conservati nei principali archivi e biblioteche albanesi, questo contributo metterà in luce quale fu il nuovo approccio urbanistico nelle aree rurali e quali furono gli schemi insediativi e le principali architetture che compongono il nuovo villaggio rurale socialista albanese.
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spelling | doaj.art-cc970d61685a46388e49f2846a2292832023-06-29T20:05:51ZengFestival Architettura EdizioniFestival dell'Architettura Magazine2039-04912023-03-0162-6310.12838/fam/issn2039-0491/n62-63-2022/939“Tè bèjmè fshatin si qytet!”. L'urbanizzazione delle aree rurali nell'Albania socialistaFederica Pompejano0Università di Genova All’indomani della Seconda guerra mondiale, il Partito Comunista salì al potere in Albania, un paese dove la maggior parte della comunità era composta da contadini e braccianti. In linea con il modello sovietico, la nuova società che il regime mirava a costruire era composta principalmente da due gruppi sociali che formavano la classe proletaria: gli operai e i contadini. Per perseguire l'ideale di una nuova Albania fondata sui principi del socialismo, il regime di Enver Hoxha mise in atto ingenti sforzi per colmare le differenze socioculturali ed economiche tra i contesti urbani e le aree rurali. Questi sforzi furono concepiti come prioritari e implementati parallelamente al processo di collettivizzazione della terra e di meccanizzazione dell’agricoltura, all’industrializzazione e all’elettrificazione dell'intero territorio. Anche attraverso massime, come quella “Facciamo del villaggio una città!”, il partito di Hoxha propagandava e concretizzava l’urbanizzazione delle aree rurali come un ben definito progetto, un atto tangibile e inderogabile che avrebbe portato verso una vita rurale socialista e moderna. Attraverso l’esame di documenti d’archivio e di fonti edite in lingua, conservati nei principali archivi e biblioteche albanesi, questo contributo metterà in luce quale fu il nuovo approccio urbanistico nelle aree rurali e quali furono gli schemi insediativi e le principali architetture che compongono il nuovo villaggio rurale socialista albanese. http://www.famagazine.it/index.php/famagazine/article/view/939Urbanistica socialistaRuralitàAlbania socialista |
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