Summary: | L’articolo si concentra, da una prospettiva che si avvale dello strumentario terminologico e teorico dell’ecologia dei media, su alcuni testi di finzione – Generation A di Douglas Coupland e The Raw Shark Texts di Steven Hall – in cui viene trattato il tema della possibile estinzione o sopravvivenza del letterario in una chiave di lettura che potremmo definire ecodistopica. In un periodo caratterizzato da cambiamenti climatici e disastri ambientali, anche questi testi esprimono preoccupazioni profonde riguardo all’ambiente narrativo – radicalmente modificato dal digitale – attingendo a piene mani al campo metaforico della sostenibilità, dello sfruttamento ed esaurimento delle risorse e dell’evoluzione e rigenerazione delle forme, con un focus particolare sull’elemento acquatico.
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