C’ERA UNA VOLTA IL METODO: VENT’ANNI DOPO

In questo articolo vengono presentati e discussi i primi risultati di un’indagine sull’insegnamento dell’italiano nei CPIA avviata nell’ambito della struttura di ricerca INDIRE sull’istruzione degli adulti. Si tratta di parte delle risposte ottenute attraverso la somministrazione di un questionario...

Full description

Bibliographic Details
Main Author: Annamaria Cacchione
Format: Article
Language:English
Published: Milano University Press 2021-07-01
Series:Italiano LinguaDue
Online Access:https://riviste.unimi.it/index.php/promoitals/article/view/15855
Description
Summary:In questo articolo vengono presentati e discussi i primi risultati di un’indagine sull’insegnamento dell’italiano nei CPIA avviata nell’ambito della struttura di ricerca INDIRE sull’istruzione degli adulti. Si tratta di parte delle risposte ottenute attraverso la somministrazione di un questionario creato per indagare il metodo didattico prevalentemente adottato nei diversi corsi di italiano – dall’alfabetizzazione ai livelli B1 e B2 – e rispondere così alle domande centrali della ricerca: qual è il metodo didattico adottato per l’insegnamento dell’italiano L2? È ancora quello comunicativo il metodo prevalente? Le risposte, che coprono un campione abbastanza rappresentativo di docenti dei 130 CPIA italiani, confermano solo in parte la prevalenza del metodo comunicativo, ma, soprattutto, la mettono in discussione attraverso esempi e spiegazioni che dimostrano, da un lato, una limitata consapevolezza del valore teorico e pratico di nozioni e tecniche e, dall’altro, la crisi di approcci pensati e sviluppati in anni che, sebbene non lontani, ci appaiono oggi distanti come ere geologiche differenti.   Once there was the method: twenty years later In this paper, we present and discuss the first results of a survey on the teaching of Italian in CPIAs launched within the INDIRE research on adult education. These are some answers obtained through an online questionnaire created to investigate the teaching methodology adopted in the various Italian courses - from literacy to B1 and B2 levels - and thus answer the key questions of the research: what teaching methodology was adopted for Italian L2? Is the communicative method still the prevalent one? The answers,  covering a fairly representative sample of teachers from 130 Italian CPIAs, confirm only in part the prevalence of the communicative method, but, above all, they question it through examples and explanations that demonstrate, on the one hand, a limited awareness of the theoretical and practical value of notions and techniques and, on the other, the crisis of approaches conceived and developed in years that, although not far away, now seem as distant as different geological eras.
ISSN:2037-3597