Strategie predatorie di <em>Crocidura leucodon</em> (Hermann, 1780) in condizioni controllate: dati preliminari

Lo scopo principale di questo lavoro è stato quello di verificare, in condizioni controllate, il comportamento predatorio esibito da <em>Crocidura leucodon</em> (Hermann,1780) nei confronti di diverse specie di Artropodi, nonché la capacità di vanificare le difese chimich...

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Κύριοι συγγραφείς: T. Bonacci, Gaetano Aloise, Mara Cagnin, Tullia Zetto
Μορφή: Άρθρο
Γλώσσα:English
Έκδοση: Associazione Teriologica Italiana 2003-10-01
Σειρά:Hystrix, the Italian Journal of Mammalogy
Διαθέσιμο Online:http://www.italian-journal-of-mammalogy.it/article/view/4247
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author T. Bonacci
Gaetano Aloise
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description Lo scopo principale di questo lavoro è stato quello di verificare, in condizioni controllate, il comportamento predatorio esibito da <em>Crocidura leucodon</em> (Hermann,1780) nei confronti di diverse specie di Artropodi, nonché la capacità di vanificare le difese chimiche di alcune di esse. Le prede utilizzate appartengono a numerosi ordini di Artropodi (Coleotteri, Chilopodi, Isopodi, Emitteri) sistemati in terrari di allevamento in cella termica (T = 22-24° C; L/D: 18/6). Le crocidure (n=2) provenienti dal Massicio del Pollino (1200 m s.l.m.; ottobre 2002) sono state allevate in terrario a T ambiente. Le osservazioni (T<sub>medio oss.</sub> 45 minuti), registrate con l?ausilio di una videocamera, sono state condotte in laboratorio dal 29/10/02 al 06/03/03, utilizzando arene sperimentali collegate al terrario di allevamento delle crocidure. I test sono stati condotti sia con gli animali nutriti che a digiuno. Gli esemplari di <em>Crocidura leucodon</em> nutriti hanno mostrato una marcata preferenza per specie di Carabidi non protette, Diplopodi (ignorati invece da altre specie di Soricidae), Isopodi e larve di Coleotteri, mentre i Carabidi con difese chimiche, o loro mimi, nelle fasi iniziali dell?esperimento venivano annusati ma mai attaccati. Le crocidure a digiuno, al contrario, consumavano qualsiasi preda venisse loro offerta, attaccando anche grossi carabidi. La latenza di attacco registrata nei confronti di prede non protette è risultata essere sempre notevolmente inferiore rispetto a quella di specie protette con ?warning colors? e ?warning odors?, e che presentano, inoltre, la caratteristica del movimento lento (sindrome della difesa chimica o CDS; Whitman <em>et al.</em> 1985) attraverso cui riescono efficacemente a difendersi dagli attacchi dei predatori naturali. Dopo una fase che si può ritenere di apprendimento, le crocidure hanno iniziato ad attaccare e consumare anche prede quali i Coleotteri bombardieri (<em>Brachinus</em> spp.), colpendoli ripetutamente sino all?esaurimento delle loro secrezioni di chinoni e acqua ad una T di 100° C espulse dalle ghiandole pigidiali. I dati preliminari sembrano suggerire una notevole plasticità comportamenetale in <em>Crocidura leucodon</em>, sicuramente non stereotipata ma modificabile in relazione alle differenti prede e all?esperienza.
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