Convertire gli ebrei? I doveri del principe tra imperativi religiosi e necessità politica (Lombardia, XV secolo)

La politica conversionistica nei confronti degli ebrei viene qui studiata nel contesto del ducato di Milano nella seconda metà del XV secolo, per essere poi confrontata con la trattatistica del tempo. Smentendo il luogo comune di un potere politico prono a schemi religiosi, l’atteggiamento degli Sfo...

Full description

Bibliographic Details
Main Author: Pierre Savy
Format: Article
Language:deu
Published: Università di Napoli Federico II 2017-11-01
Series:Reti Medievali Rivista
Subjects:
Online Access:http://www.politics.unina.it/index.php/rm/article/view/5322
Description
Summary:La politica conversionistica nei confronti degli ebrei viene qui studiata nel contesto del ducato di Milano nella seconda metà del XV secolo, per essere poi confrontata con la trattatistica del tempo. Smentendo il luogo comune di un potere politico prono a schemi religiosi, l’atteggiamento degli Sforza è più complesso e prudente di quanto ci si aspetterebbe: fino alla fine del secolo, il duca non interviene in modo particolarmente incisivo a favore della conversione degli ebrei, per timore dei disordini che essa avrebbe potuto provocare e della sua possibile illegalità; ma, una volta che le conversioni si siano realizzate, egli le difende e le strumentalizza. Per lui, non sottomettersi all’ingiunzione conversionistica proveniente dalla Chiesa è un modo per affermare la propria superiorità politica. In maniera paradossale, non intervenire è dunque un indizio del suo potere.
ISSN:1593-2214