La macchina di Monsignor de Canillac per la festa in onore del matrimonio del Delfino di Francia con l’Infanta di Spagna celebrata in Piazza Farnese nel 1745

Il quadro incompiuto di Giovanni Paolo Panini Festa in Piazza Farnese in onore del matrimonio del Delfino di Francia con l’infanta di Spagna fu eseguito per il committente della festa, Monsignor de Canillac nel 1745. Esso raffigura la macchina come costruita, divergente in più punti da quella raffig...

Full description

Bibliographic Details
Main Author: David Marshall
Format: Article
Language:English
Published: Università Mediterranea di Reggio Calabria 2019-01-01
Series:ArcHistoR Architettura Storia Restauro: Architecture History Restoration
Online Access:http://pkp.unirc.it/ojs/index.php/archistor/article/view/341
Description
Summary:Il quadro incompiuto di Giovanni Paolo Panini Festa in Piazza Farnese in onore del matrimonio del Delfino di Francia con l’infanta di Spagna fu eseguito per il committente della festa, Monsignor de Canillac nel 1745. Esso raffigura la macchina come costruita, divergente in più punti da quella raffigurata nella stampa eseguita dal pensionnaire dell’Académie de France Louis-Joseph Le Lorrain prima che essa fosse effettivamente costruita nel giugno di quell’anno. Poiché l’evento fu ritardato tanto da impedire la realizzazione del previsto progetto per la prima macchina della festa della Chinea, da innalzarsi per il principe Colonna nella stessa piazza, se ne produsse un altro che riutilizzò l'armatura della macchina di Canillac. Un espediente contingente che a partire dal 1751 divenne un consuetudine per le seconde macchine della Chinea presentate nella seconda giornata della festa, laddove precedentemente esse erano per lo più costituite da tele dipinte. Sia il direttore dell'Académie de France a Roma, Jean-François de Troy, sia il pittore e collega di Panini, Giuseppe Ghezzi, si dimostrarono critici nei confronti della macchina di Canillac e di Panini, che ne era in parte l’autore, sebbene suo figlio Giuseppe ne risultasse l'architetto responsabile. Un dissenso riferibile tanto al mutevole rapporto di Panini con l'Académie de France quanto a differenti concezioni sulla progettazione di architetture effimere, consistenti essenzialmente nel fatto che Panini concepiva i progetti per le feste come pittorici e non architettonici, mentre i pensionnaires francesi li vedevano come opportunità per sperimentare progetti architettonici miranti al rinnovamento dell’architettura nazionale.
ISSN:2384-8898