Marina Abramović: attraversare i muri
Marina Abramović ha trascorso la stagione della pratica performativa, partendo dagli studi all’Accademia di Belle Arti di Zagabria per approdare ad Amsterdam e successivamente a New York. Nata nel 1946 a Belgrado, da genitori convinti e fedeli assertori della dittatura comunista, il padre diventa er...
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Format: | Article |
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Published: |
Osservatorio Processi Comunicativi
2022-04-01
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Online Access: | http://www.analisiqualitativa.com/magma/2001/articolo_09.htm |
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author | Barbara Vinciguerra |
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description | Marina Abramović ha trascorso la stagione della pratica performativa, partendo dagli studi all’Accademia di Belle Arti di Zagabria per approdare ad Amsterdam e successivamente a New York. Nata nel 1946 a Belgrado, da genitori convinti e fedeli assertori della dittatura comunista, il padre diventa eroe nazionale, si definisce oggi Grandmother of perfomance art. La serie dei Rhythm divenne di portata rivoluzionaria per la violenza che infliggeva al suo corpo, spingendosi all’estremo limite fisico. Nel 1975 con Rhythm 5, si stende al centro di una stella a cinque punte in legno che viene data alle fiamme, l’aria diventa irrespirabile, perde i sensi, rischia di morire e viene salvata dall’aiuto degli spettatori. Nel 2016 edita da Bompiani esce la sua autobiografia «Attraversare i muri», in cui ripercorre la sua vita privata e di artista, si interroga sui concetti di dolore e paura come emozioni che sopraggiungono nel momento in cui varchiamo la soglia di un limite. Eppure solo attraversando il muro abbattiamo la dicotomia tra corpo e mente. Afferma «Il dolore è un muro, straziante, insopportabile, ma chi riesce a trapassarlo accede ad un diverso stato di consapevolezza. A una nuova fonte di energia illimitata. E la Marina impaurita, diventa la Marina eroica. Una sensazione inebriante che raggiungo solo davanti al pubblico, perché è dagli spettatori che traggo forza. Senza di loro non arriverei in fondo». |
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