Le rappresentazioni condivise e l’esperienza di sé come agente

Le riflessioni che seguono nascono da alcune implicazioni per le scienze della formazione derivanti dal paradigma neuroscientifico suffragato dall’approccio embodied della conoscenza e coerente con l’orientamento della più ampia cornice costruttivista. L’idea è di ragionare intorno al complesso rapp...

Full description

Bibliographic Details
Main Author: Daniela Mario
Format: Article
Language:English
Published: Pensa MultiMedia 2013-03-01
Series:Formazione & Insegnamento
Online Access:https://ojs.pensamultimedia.it/index.php/siref/article/view/662
Description
Summary:Le riflessioni che seguono nascono da alcune implicazioni per le scienze della formazione derivanti dal paradigma neuroscientifico suffragato dall’approccio embodied della conoscenza e coerente con l’orientamento della più ampia cornice costruttivista. L’idea è di ragionare intorno al complesso rapporto che intercorre tra l’intersoggettività di livello base (rappresentazioni condivise o embodied simulation; ES) e il senso di agency, per chiederci se le ricerche e le riflessioni maturate intorno a questi concetti, in particolare quelle riguardanti il concetto di affordances, possono fornire una base coerente al costrutto di capability di A. Sen. La domanda che organizzerà l’argomentazione è la seguente: il Capability approach, proprio per il suo presupporre la natura intersoggettiva delle “capacitazioni”, può fornire una cornice utile all’elaborazione di nuovi modelli per le scienze della formazione e dell’educazione? O meglio ancora: la logica della “capacit-azione” potrebbe restituire alla Formazione il suo significato più autentico?
ISSN:1973-4778
2279-7505