Summary: | Se la grande tradizione classica del romanzo dell’Ottocento conservava in primo piano la figura del narratore esterno con tutto il suo potere creativo, il secolo successivo assiste alla progressiva discesa del narratore tra le trame dell’intreccio, rendendo sempre più labili quei netti confini che si erano stabiliti in tal modo tra autore e personaggio. Esperienze di scritture sensoriali, organiche, psico-fisiche si confrontano ora con la modernità e la post-modernità, dunque con la perdita di sovranità del soggetto sul mondo. L’artificio della mimesi sfuma così nella pura performance e il percorso di autoconsapevolezza identitaria si risolve nel desiderare una esperienza sensoriale che definisca l’inconsistente e vaga essenza dell’essere.
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